Codice deontologico
La deontologia professionale
La deontologia professionale consiste nell’insieme delle regole comportamentali, il cosiddetto “codice etico”. Talune attività o professioni, a causa delle loro peculiari caratteristiche sociali, devono rispettare un determinato codice comportamentale, il cui scopo è impedire di ledere la dignità o la salute di chi sia oggetto del loro operato. Ecco perché gli ordini professionali hanno elaborato codici di deontologia di cui sarebbero controllori mediante l’esercizio dei poteri disciplinari.
Cos’è il codice deontologico
Il codice deontologico è la guida comportamentale per tutti gli psicologi iscritti all’ordine professionale.
Compito dell’Ordine professionale, istituzionalmente, è quello di assicurare l’adeguamento delle regole deontologiche alle esigenze della società e di garantire il rispetto dei professionisti alle regole deontologiche stesse.
Il Codice Deontologico raccoglie in 42 articoli le norme di comportamento cui lo psicologo deve attenersi nello svolgimento della propria attività, fornisce i criteri per affrontare i dilemmi etici e deontologici e per dare pregnanza etica alle azioni professionali. La prima versione del Codice è stata promulgata il 17 gennaio 1998 ed è entrata in vigore il 16 febbraio dello stesso anno in seguito a consultazione referendaria dal Consiglio Nazionale dell’Ordine, ai sensi dell’art. 28, comma 6 lettera c) della Legge n. 56/89.
L’ultima modifica risale al 5 luglio 2013, approvata in seguito al referendum riguardante gli articoli 1, 5 e 21.
“Lo psicologo è consapevole della responsabilità sociale derivante dal fatto che, nell’esercizio professionale, può intervenire significativamente nella vita degli altri; pertanto deve prestare particolare attenzione ai fattori personali, sociali, organizzativi, finanziari e politici, al fine di evitare l’uso non appropriato della sua influenza, e non utilizza indebitamente la fiducia e le eventuali situazioni di dipendenza dei committenti e degli utenti destinatari della sua prestazione professionale.” (art.3)
Le finalità a cui tende l’operato dello psicologo sono quelle di “promuovere il benessere psicologico dell’individuo, del gruppo, della comunità” e “migliorare la capacità delle persone di comprendere se stessi e gli altri e di comportarsi in maniera consapevole, congrua ed efficace.” (art.3)
I principi generali che lo guidano sono la “correttezza professionale”, ”la competenza e serietà professionale”, ”l’autonomia professionale” articolati in una serie di norme che regolano i rapporti con l’utenza e la committenza (capo II), con i Colleghi (capo III) e con la società (capo IV).
Le norme del codice sono vincolanti per tutti gli psicologi iscritti e la loro inosservanza costituisce illecito disciplinare.
L’Ordine degli Psicologi ha il compito di vigilare e sanzionare i comportamenti dei propri iscritti che violano la deontologia professionale attraverso provvedimenti disciplinari.
L’Ordine ha inoltre il mandato di svolgere attività dirette ad impedire l’esercizio abusivo della professione attraverso la denuncia alla Procura della Repubblica.
Clicca qui per scaricare il Codice Deontologico degli Psicologi Italiani in formato pdf (ultima modifica 5 luglio 2013)